Il Vino Cotto stravecchio

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Quando mi hanno chiesto se volessi assaggiare un Vino Cotto stravecchio, mi sono sentito un po’ meno LargoBaleno del solito, in difficoltà perchè dentro di me pensavo che potesse essere un prodotto più snob e ricercato di quelli di cui mi nutro abitualmente.

Ma c’è una cosa che contraddistingue un LargoBaleno dagli altri esseri: la curiosità. E quindi ho accettato, ritrovandomi tra le mani una splendida bottiglia, scura ma elegante, ed allo stesso tempo accattivante, con un gallo a rappresentare il marchio.

Mi sono subito chiesto perchè l’Azienda Agricola Tiberi David utilizzi questo logo e questa denominazione: marca occhio di gallo. La risposta è poetica, e basta a far apprezzare un prodotto inteso non come un mero risultato di un lavoro composto di una serie di azioni, ma come frutto di storie, di vite, di passioni.

I nostri nonni dicevano che il Vino Cotto, per essere buono, deve avere il colore dell’occhio del gallo.

Immaginatevi le colline marchigiane di Loro Piceno, un ettaro di vitigni di Verdicchio, Malvasia, Montepulciano, Trebbiano e Sangiovese, ed una famiglia che si riunisce intorno ad un vino. La vendemmia, la raccolta, la pigiatura, la bollitura, e l’attesa del risultato finale: un prodotto speciale. Speciale perchè racchiude proprio tante storie. La storia di un acino d’uva, di chi lo ha curato, di chi lo ha desiderato, e di chi è riuscito a scoprirne l’intrinseco valore. E la storia di un bambino, di un nipote che attento ascolta le parole del nonno, un pozzo di saperi, probabilmente non certificati da una laurea o da un attestato, ma riconosciuti dalla vita.

Perchè i nonni sono così, speciali nella loro semplice complessità.

Ho letto l’etichetta del Vino Cotto stravecchio. Il consiglio del produttore era quello di abbinarlo ad un dolce, ma non era specificato quale dolce andasse abbinato. Così ho fatto di testa mia! E nella mia testa da LargoBaleno è venuto spontaneo abbinare quel Vino Cotto alla dolcezza delle campagne toscane, ed alla dolcezza della mia speciale NonnaBaleno (stravecchia, anche lei).

Ci siamo seduti, abbiamo guardato il calice, che probabilmente neanche era adatto a quel tipo di vino, ed abbiamo brindato ispirati dai cinguettii degli uccellini e dai ricordi che indissolubilmente ci legano in questa strampalata famiglia.

Non sono un assaggiatore di vini di professione, questo devo ammetterlo e sarà facile per voi intuirlo. Ma sono dotato di un gusto particolare. Quindi posso dire con certezza che il Vino Cotto Stravecchio marca occhio di gallo è una vera opera d’arte. Dolce, ma non eccessivo o invasivo, riesce a trasformare una bocca amara in un giubilo di note e profumi nuovi e diversi. Personalmente non lo abbinerei ad un “dolce troppo dolce”, perchè sono un amante dei contrasti, ma lo proverò anche così, soprattutto per una crema pasticciera al Vino Cotto, come consigliato dai produttori.

Nella mia ignoranza, trovo questo vino molto simile al Vin Santo, che in Toscana è sinonimo di casa e di convivio. Ecco, mi sono morso la lingua per non aver portato dei Cantuccini con me.

Arriviamo alle conclusioni di questo stralcio di vita: volete un consiglio? No, non vi dirò di comprare questo Vino, così come non lo hanno consigliato a me. Vi inviterò semplicemente ad informarvi sulla storia di questo prodotto, andando sul sito www.vinocotto.org e ad informarvi sulle visite guidate che vengono organizzate alla cantina ed al vigneto, nonchè al paese ed ai musei della città.

Perchè in fondo è di questo che abbiamo bisogno. Di storie, di ispirazioni, di fierezza del buon lavoro enogastronomico italiano, quello particolare, non da supermercato.

Cin cin a tutti,

ed un abbraccio ai nonni stravecchi.

SCHEDA DEL VINO

ANNATA: 2004

VITIGNO: Verdicchio, Trebbiano, Montepulciano, Sangiovese

ORIGINE: Loro Piceno (MC)

ABBINAMENTO: Spazi aperti, buona compagnia (possibilmente dei nonni o di persone stravecchie – non per forza anagraficamente), e fumetti stravecchi (nel mio caso LancioStory di fine anni ’70)

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1 Comments

  1. Amo il vin santo, quindi se dici che il sapore è simile, probabilmente mi piacerebbe anche lo stravecchio. Mi hai fatto venire la curiosità ☺

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