“Ma che sapore ha una giornata uggiosa?”
Si chiedeva qualcuno. Da LargoBaleno posso rispondere con sincera umiltà ed ammirazione, e dirvi che il sapore di una giornata uggiosa lo scegliete voi!
Quando mi sono svegliato pioveva. L’acqua ed il vento freddo non invogliavano ad uscire, ed anzi mi hanno fatto sprofondare nel mio piumone dell’ikea e mi hanno fatto leggere un buon libro. Almeno fino a quando lo stomaco non ha iniziato a brontolare: la sveglia biologica per l’ora della colazione.
Qualche biscotto? Un the caldo? Dei crackes? E perché non trovare una ricetta con cui utilizzare le splendide noci siciliane, arrivate in regalo da parte di un’amica di famiglia, e le mele che riempiono la cesta della frutta in cucina? Il blog di Tonia mi si è aperto quasi per caso. Cucinando Gustando. Un nome che già di per sé è vincente, perché detesto chi cucina solo per passatempo o perché costretto dal proprio lavoro a farlo. Bisogna gustare il cibo, e gustare così tutto quello che c’è dietro al cibo.
La ricetta che vi racconterò non è quindi farina del mio sacco, ma un remake in stile LargoBaleno dell’originale che trovate a questo link: http://blog.giallozafferano.it/toniaincucina/torta-integrale-mele-noci/
Per iniziare ho sbucciato e tagliato 4 mele, e le ho insaporite con zucchero e limone. Ho scelto le mele classiche, quelle “golden”, dal colore che in realtà ben poco a vedere ha con l’oro, a discapito del nome. Sono le mele più comuni (almeno credo), anche se non sono le più belle alla vista. Forse è per questo che mi stanno così simpatiche: perché sono mele alla mano, brutte ma buone ed apprezzate per la loro polpa e consistenza. L’apparenza inganna. E Biancaneve lo sa bene.
Ho schiacciato le noci, eliminando il guscio e mantenendo il gheriglio. Non preoccupatevi se si rompono. Probabilmente non vi succederà, perché non siete dei LargoBaleni: per la mia specie è normale far danni in cucina, e le noci si sono sbriciolate autonomamente. Mi sono sentito molto bambino. Non sono un amante della frutta secca, ma lo schiaccianoci mi ha riportato indietro nel tempo, alle infinite giornate di Natale, a quando potevo passare intere ore a collezionare gherigli senza mangiarli. La ricetta diceva di sgusciare 6 noci…io mi sono fermato molto dopo.
Ho montato 3 uova con 200 grammi di zucchero, 150 ml di olio, 50 ml di succo d’arancia rossa, 300 grammi di farina (ho usato quella normale e non quella integrale perché non ne avevo più in casa) ed una bustina di lievito vanigliato. Questa è la parte che più mi diverte nel fare i dolci: unire gli ingredienti ed amalgamarli, trasformando così una serie di elementi sconnessi in un composto omogeneo e per quanto possibile privo di grumi. E’ la metafora della società perfetta: individui diversi che collaborano e danno vita a qualcosa di ancora più buono.
Ho unito anche le noci sbriciolate e le mele all’impasto. Non avevo letto né capito che una parte delle mele avrei dovuta sistemarla sopra all’impasto, ma poco importa. Sono un LargoBaleno no?
Ho imburrato e infarinato la tortiera, e vi ho versato il composto. Ho infornato in forno statico a 180 gradi e dopo circa 40 minuti…il profumo ha invaso casa.
Ecco, adesso si che mi sono sentito bambino. Come quando passavo le giornate in casa di NonnaBalena, l’unica in grado di sfornare dolci e parmigiana di melanzane contemporaneamente. E mi sono sentito ancora più bambino quando ho sfornato la torta e l’ho cosparsa con almeno un chilo di zucchero a velo. Ma il top della scalata all’infantilità l’ho toccato quando ho staccato un pezzo di torta ancora calda, e l’ho mangiata a letto, di nascosto da non so chi, sbriciolando e leccandomi i baffi.
Insomma, scegliete anche voi il sapore della vostra giornata uggiosa. Sul blog Cucinando Gustando troverete molte altre idee ad aiutarvi!
articolo perfetto grazie