Lo ammetto, noi universitari, ed in genere chi ha già sostenuto la prova in passato, guardiamo all’esame di maturità con una sorta di dolcezza, di nostalgia. Erano belli i tempi in cui ad un esame potevi scrivere di ciò che ti passava nella mente, senza essere obbligato a rispondere a domande secche come “la differenza tra leasing di godimento e leasing traslativo”. Ma non dimentichiamoci che tutti, persino noi, siamo stati invasi dalla febbre della maturità, pieni di emozioni contrastanti.
Ansia. Senza dubbio è la prima emozione in uno studente, la paura di essere giudicati, valutati, di non sapere a cosa si va incontro (perchè nonostante le simulazioni, l’esame è una cosa totalmente diversa). Non in tutti però. Io, da LargoBaleno, ero euforico: non vedevo l’ora di lasciare il Liceo Classico, e quelle persone che, nonostante tutto, dopo 5 anni di quotidiana frequentazione, erano diventate soffocanti. Avevo bisogno di novità.
E poi c’è l’incertezza e la consapevolezza di dover prendere una strada. “Cosa vuoi fare da grande?”. Io ancora fatico a rispondere a questa domanda. Da nanetto volevo fare il benzinaio, perchè mi piaceva il lavoro di chi, ai miei occhi, vendeva cornetti, dava i bollini se facevi tanta benzina, e passava le giornate a parlare con gente diversa. Poi ero passato a voler fare il prete: data la nostra sfortuna in amore (plurale maiestatis, solo io LargoBaleno sono sfigato di tutta la nostra specie) non mi dispiaceva un lavoro fisso, in cui 6 giorni su 7 sono di ferie retribuite, ed immaginavo delle domeniche mattina alternative, con cori gospel e belle parole sul mondo. Alle elementari volevo fare lo scrittore, e per questo la maestra mi aveva subito rimproverato: “il pane si compra con i lavori veri”. Alle medie volevo fare il giornalista, al Polo Nord o in quei posti sconosciuti di cui mai nessuno parla. Ai primi anni delle superiori mi ero affezionato al ruolo di sceneggiatore, per scrivere le serie tv migliori di sempre, che poi è evoluto in avvocato. Adesso? Non lo so.
Ma torniamo alla maturità. La prima prova è quella che mi è rimasta nel cuore. Mi piaceva (come ora) scrivere, ed ero pronto a tutto. Non avevo neanche studiato, perchè pianificare un saggio breve, ne ero fermamente convinto, avrebbe reso il mio scritto meno improvvisato e spontaneo.
Le tracce che mi ero trovato davanti erano orribili. Avevo optato per il saggio breve sulla felicità, ed avevo accostato le idee di vecchi poeti alla promessa della CocaCola (porta in tavola la felicità). Bastava davvero una CocaCola per essere felici? Tutti risponderete di no, ed effettivamente è così, ma il messaggio che io leggevo in quello slogan era diverso. Non è la CocaCola in sè a portare la felicità, quanto quello che rappresenta.
Il cibo è veicolo per le emozioni.
Molto meglio è andata agli studenti che questa mattina si sono trovati davanti delle tracce belle, attuali, interessanti.
Voglio darvi qualche chicca, sui temi di questa mattina.
Analisi del testo – Umberto Eco
L’ultimo libro di Umberto Eco è “Come viaggio con un salmone”. Bellissima guida di sopravvivenza a quelle che i giornalisti hanno definito “situazioni particolari” ma che per un LargoBaleno (e sono sicuro, anche per molti di voi), sono folli scene di quotidianità.
Il valore del paesaggio
L’articolo 9, citato nelle parole di Settis riportate nel materiale per la produzione dell’elaborato, voleva essere riformato, con l’aggiunta di un comma relativo all’ambiente che recitava:
“Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Protegge le biodiversità e promuove il rispetto degli animali “.
Tema storico
Abbiamo celebrato i 70 anni di voto alle donne. Inizialmente era stato sancito il diritto attivo di voto per le donne (potevano votare) e solo un anno dopo si è incluso anche il diritto passivo (essere votate).
Tema generale
Non lo avrei mai affrontato. E’ un tema troppo vasto, quello dei confini, che riguarda un po’ tutti i temi in realtà, dal paesaggio, all’ambiente, alla cultura letteraria, alle politiche socio-economiche. Mi sembra uno di quei temi in cui puoi parlare di ciò che ti passa per la testa, senza uscire fuori dalla traccia. Ma allo stesso tempo così vasto che è impossibile scrivere qualcosa di geniale ed illuminante senza cadere negli stereotipi comuni.
Tema artistico-letterario
In Toscana abbiamo avuto un poeta dalla penna molto irriverente, Cecco Angiolieri, che ha dedicato vari sonetti al padre…tutti denotati da una forte negatività.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi’ madre,
Tema socio-economico
Tutti conoscono il PIL (Prodotto Interno Lordo) in pochi parlano del FIL (Felecità Interna Lorda) un metodo innovativo e non ufficiale di misura della qualità della vita.
Tema scientifico
Come è successo quando io ho fatto la maturità, il tema scientifico riguarda lo spazio e le forme di vita nello spazio. Cosa ne pensate? Esistono gli alieni? Io, che tanto umano poi non sono, non li temo, ed anzi, mi farebbe piacere incontrarli (e magari essere rapito. Nello spazio si pesa meno, giusto?).