Ve lo avevo anticipato in un post pubblicato su “La Gazzetta del Gusto”, ed eccovi il racconto del Festival del Giornalismo Alimentare visto con gli occhi di un LargoBaleno!
Il Festival giunto alla sua quarta edizione, si è svolto a Torino dal 21 al 23 Febbraio scorsi. Poteva forse mancare un LargoBaleno in giro tra blogger, giornalisti, comunicatori ed esperti del mondo food? Mi sono sentito un pesce fuor d’acqua nella splendida cornice del capoluogo piemontese, a rincorrere i miei idoli (in particolare Stefano Cavada e Sonia Peronaci) per collezionare dei selfie imbarazzanti, elettrizzato come le groupie ai concerti dei loro beniamini negli anni ’60, ed a degustare yogurt e caffè quasi contemporaneamente in un accostamento da sballo. Confesso: sono riuscito anche a rovesciare una ciotola di minestra di legumi su un tavolo ben imbandito, manifestando la mia goffaggine. Ma allo stesso tempo mi sono sentito a casa ad un evento che, se avesse una tessera per raccogliere i punti ad ogni presenza, mi dovrebbe quantomeno un set di pentole antiaderenti.
I panel anche quest’anno erano davvero tanti, e tutti erano interessantissimi. Non saprei farvi una graduatoria, ma posso parlarvi di qualche spunto interessante che ho tratto dalle varie discussioni.
Ci possiamo fidare?
La tutela della salute alimentare dei cittadini in Italia e in Europa
Come si suol dire “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Questo è il proverbio che sta alla base di questo panel, un dilemma che da tempo ci portiamo avanti, dato che riguarda tutti noi poiché tutti mangiamo. Oggettivamente: non possiamo dire di non poterci fidare, in senso assoluto. Tuttavia rimangono delle grandi battaglie da combattere, ed è evidente. Ad esempio la lotta allo spreco alimentare, che ammonta a più del 20% del cibo prodotto in UE (88 miliardi di tonnellate). L’utilizzo dei pesticidi, glifosate in primis, che vengono in parte vietati soprattutto per i danni prodotti all’ambiente (ma anche all’uomo), ma che sono abitualmente utilizzati in altre parti del mondo da dove importiamo i prodotti. Il bisogno di una distribuzione più equa degli alimenti, e di controparte la necessità di sostenere uno stile di vita più sano per combattere la crescente obesità nel mondo occidentale.
E-commerce e Food, il nuovo modo di fare la spesa
Il futuro dell’acquisto di cibo online e la salute alimentare dei consumatori
Pare che il mercato di prodotti alimentari online sia in rapida espansione. Sinceramente, non capisco come questo sia possibile. Sono un sostenitore della tecnologia e dell’informatica, e lungi da me negare la comodità dell’acquisto online di determinati prodotti, ma come si può evitare di passeggiare al mercato cittadino per acquistare la frutta più invitante e lasciarsi invitare dai profumi e dai colori trasferibili solo dal vivo? Ad ogni modo è questa la tendenza, e porta con sé delle problematiche importanti. Dal punto di vista dello stato di conservazione dei prodotti, è stata riscontrata la difficoltà di garantire la linea del freddo e la temperatura corretta dei prodotti surgelati. Dal punto di vista della corretta informazione, ci sono dei difetti nelle etichette online (ci sono etichette mono-lingua illegali, altre che non contengono tutte le informazioni richieste). Ed ancora c’è il problema dei prezzi talvolta impossibili da confrontare (e quindi non conformi a quanto previsto dal Codice del Consumo). Fortunatamente esiste una autorità che controlla il mercato di prodotti alimentari online: la ICQRF, ovvero l’autorità sanzionatoria italiana.
Facciamo il punto sui reati alimentari
Quanto sono davvero efficaci gli strumenti che abbiamo per combattere i crimini che attentano alla nostra salute e al più importante comparto economico del Paese
E’ un panel ormai di rito, che si ripresenta da anni senza in realtà apportare delle novità in materia, considerato che tutto il processo giuridico che sta alle spalle dei reati alimentari è bloccato. L’Osservatorio sui Crimini dell’Agroalimentare (c.d. Osservatorio Agromafie) è attivo dal 2014 ma da allora si trova a destreggiarsi con un generale disordine dovuto alla stratificazione delle fonti. Ci sono varie proposte in materia, alcune di carattere generale (ad esempio l’introduzione del reato di agropirateria), altre di carattere processuale. Chissà che per la Quinta Edizione del Festival non si riesca a trovare finalmente una chiusa!
Che cosa vuol dire benessere animale?
Uno dei temi del momento che in pochi sanno maneggiare davvero con cura
Il tema forse più interessante che parte dalla distinzione tra diritti animali e benessere degli animali (che poi tanto netta in realtà non è, almeno da un punto di vista etico). Una accurata riflessione in merito alla concezione stessa di animale (per alcuni sono esseri senzienti, e quindi meritevoli di tutela; per altri sono meramente un mezzo da reddito). Mi è piaciuta l’idea per cui non bisogna umanizzare gli animali (ed eccedere nel paradossale comportamento che vuole i cani vestiti come i padroni, o le galline con lo smalto sulle unghie). Ma non per questo possiamo tapparci gli occhi davanti ad una problematica trasversale. Il benessere animale infatti coinvolge tutti i campi di interesse, dalla salute all’economia. Una parentesi importante riguarda la connessione con l’ambiente (mi chiedo ancora come si possano difendere a spada tratta gli allevamenti intensivi e pretendere che questa sia accolta come tesi ambientalista).
Molti altri sono stati gli argomenti discussi, per riviverli potete visitare la pagina del Festival. E rimanete sintonizzati su questo canale, perché devo ancora raccontarvi di un evento off stupendo e di un press tour ad Alba da leccarsi i baffi!
E se siete curiosi di rivivere le vecchie edizioni del Festival viste con gli occhi di un LargoBaleno, vi lascio i link: