Oggi voglio parlarvi di una bottega speciale: Fuga di Sapori.
Fuga di sapori è una bottega che si trova ad Alessandria, più precisamente in Piazza Don Soria. La particolarità, come si legge sul sito, è che si tratta della prima “Bottega Solidale in un carcere italiano che espone e vende produzioni di Economia Carceraria”.
Vi invito fortemente a visitarla ed in questo periodo dove gli spostamenti risultano ancora complicati e sconsigliati, a consultare l’e-commerce raggiungibile cliccando qui, con spedizioni in tutta Italia.
Cosa significa Economia Carceraria
Facciamo un passo indietro: perché ho scelto di pubblicare questo articolo proprio il 14 Dicembre? Forse non tutti sanno che l’Italia proprio il 14 Dicembre del 1955 ha fatto il suo ingresso nell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Come invece è più noto, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che all’articolo 5 fa una precisazione importante:
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Senza andare nello specifico, il principio che è ripreso anche nella nostra Costituzione, nell’Ordinamento Penitenziario e nella Carta dei Diritti del Detenuto riguarda la concezione del detenuto non come un soggetto da punire, ma come una persona da rieducare in modo dignitoso.
Tra gli elementi fondamentali del trattamento carcerario rientra il lavoro. Ed ecco che entra in campo l’Economia Carceraria intesa come una modalità di fare impresa in modo produttivo anche per il lavoratore. Il detenuto infatti riceve una adeguata formazione con l’auspicio che le competenze acquisite possano essere poi un punto di svolta professionale una volta che la pena sarà stata scontata.
In Italia i promotori di molti laboratori sono le Cooperative Sociali, come Idee in Fuga attiva nell’Istituto Penitenziario “Cantiello e Gaeta” di Alessandria che ha dato vita a Fuga di Sapori.
Fuga di Sapori e SocialWood
Tornando proprio al caso della bottega Fuga di Sapori di Alessandria, il filo conduttore scelto è quello della sostenibilità.
A partire dai mobili sui quali sono esposti i prodotti, che fanno parte del progetto SocialWood: si tratta di un laboratorio artigianale di falegnameria nel quale sono utilizzati materiali di scarto per produrre oggetti di alta qualità. E non si tratta solo di mobili, ma anche di strumenti utili per noi amanti della cucina, come i taglieri.
Possiamo dire che Fuga di Sapori quindi è una attività socialmente utile e che rispetta l’ambiente. Ma ancora non è tutto!
I prodotti che sono selezionati nella vetrina della bottega, sono infatti di prima qualità, rappresentativi del territorio italiano. Ma sono soprattutto un esempio di cibo pensato. Ogni prodotto ha un’idea di fondo che va oltre il semplice nutrirsi e soddisfare il palato.
Il cibo si conferma un veicolo di buoni propositi ed un mezzo utile a creare una rete. Non sarebbe possibile pensare a Fuga di Sapori senza una solida collaborazione di artigiani ed aziende dell’agroalimentare italiano selezionati per il singolo prodotto che abbracciano totalmente, soprattutto nella finalità.
La vetrina di Fuga di Sapori
Nella vetrina della bottega si possono trovare molti prodotti, che vi riassumo in qualche categoria di esempio.
Le conserve. Sono una tradizione tutta italiana quella delle conserve in barattolo. Da Fuga di Sapori si trovano le verdure più varie, da quelle tradizionali (come la conserva di melanzane) alle più particolari (ad esempio i friarielli sott’olio). Le preparazioni sono fatte seguendo le ricette tradizionali ed utilizzando materie prime di qualità.
Le birre. L’idea popolare della birra è profondamente stereotipata. In questo caso si tratta di un vero prodotto artigianale che idealizza il “bere responsabilmente”. Ogni birra infatti è creata per sostenere un preciso progetto ed ha un gusto proprio, particolare e specifico. “La Sbirra”, ad esempio, è una birra artigianale aromatizata agli agrumi del Carcere di Siracusa dalla Cooperativa Sociale “L’Arcolaio” che finanzia le borse lavoro del progetto SocialWood. “La Skizzata” invece è una birra artigianale aromatizzata alla Camomilla del Carcere di Pozzuoli che finanzia le attività del Centro Anti-Violenza Me.dea di Alessandria.
I digestivi. Come le conserve riprendono i gusti tradizionali del limoncello, del liquore alla liquirizia, del caffè; come le birre sono un’idea di bere responsabile che ricomprende un progetto ben preciso. Un esempio è il “Brigantello”, liquore col cuore di caffè in grani del carcere femminile di Pozzuoli prodotto dalle detenute della Cooperativa Lazzarelle.
Altri prodotti. Nella bottega trovate poi molti altri prodotti, come i succhi di frutta, marmellate, farine, creme dolci ed anche detersivi naturali.
Le idee di Natale
Non potevano mancare, infine, delle idee originali per un regalo di Natale solidale.
In primis ci sono le Box solidali, dal sottotitolo geniale “A Natale scarta il regalo inutile, sostieni la Ricerca”. Le Box fanno parte del progetto SocialFood che prevede la donazione di 100 box solidali con prodotti di prima necessità alle famiglie in difficoltà della Provincia di Alessandria. Il contenuto delle Box varia a seconda del prezzo scelto e può comprendere il Panettone Maskalzone, che supporta i ricercatori e tutto il personale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria nella ricerca scientifica, in particolare sulle Patologie Ambientali e il Mesotelioma, e nell’alta formazione; la Brigantella (crema di nocciole, cacao e caffè del Carcere femminile di Pozzuoli); il tagliere in abete del progetto SocialWood.
Un’altra idea per Natale è la cesta “Fuga di Sapori per Me.dea Onlus”, che offre un aiuto alle donne che subiscono violenza. La cesta contiene il Maskalzone, la birra Skizzata ed il tagliere.
Ed ancora altre ceste, box, buoni regalo e gadget il cui ricavato andrà a finanziare le attività delle Cooperative, dei lavoratori e le lavoratrici, ed il progetto in generale!
Una nota importante
Non tendo a sottolinearlo spesso, ma in questo caso mi sembra d’obbligo farlo: questo articolo non è frutto di una collaborazione e non ho percepito alcun compenso. Non si tratta di un post pubblicitario, ma di un modo per raccontare un progetto in linea con questo blog e con le idee di chi lo scrive.