Manca poco a Dolcemente, il consueto evento che ogni anno trasforma Pisa in un piccolo gioiellino invidiato persino da Willy Wonka e della strega di Hansel e Gretel.
Il tema di quest’anno saranno le “Fusioni armoniche”, l’incrocio tra la musica e l’arte della pasticceria. In fondo ammettiamolo, rompiamo lo stereotipo per cui ogni cuoco cucina sorseggiando del buon vino. Dopo una giornata di studio o di lavoro solo la musica può salvarci dalla noia e della monotonia, donando ai nostri piatti una nota diversa.
Soprattutto per quanto riguarda i dolci, che in qualche modo hanno la capacità di catturare le sensazioni del pasticcere, inglobandole in una danza emotiva degna dei finali delle migliori fiabe.
Il dolce è proprio il lieto fine del pranzo; è la portata più importante perché determina il sapore che il commensale si porterà in bocca una volta abbandonata la tavola. Ed è il mezzo comunicativo dei cuochi per far riflettere.
Ho deciso di cimentarmi anche io in questo esperimento. Ho scelto una canzone, quella che al momento mi rappresenta quanto finora esposto. “Dr. Jekyll And Mr. Hide” di Simona Molinari e Peter Cincotti.
Una canzone fondamentalmente ironica, che riassume il messaggio per cui sono nato: non cerchiamo la perfezione perché non esiste così come non può esistere la coerenza, troppo simile alla monotonia.
In tutti noi convivono due anime, che ci rendono speciali. Una parte razionale, a volte dura, spigolosa. Ed una parte più dolce, emotiva e perché no, inspiegabilmente stupida. Come si dice nel testo “siamo tutti mezzi matti”.
Simona Molinari e Peter Cincotti sono riusciti ad esprimere il concetto con la musica, con l’utilizzo di strumenti diversi quali ad esempio il pianoforte e la tromba. È il motivo per cui il brano è definito allo stesso tempo “Pop”, “Rock”, e “Jazz”.
Ma anche con le parole. Messaggi chiari ed espliciti, in grado di colpire chiunque per la schiettezza, ma anche impliciti e nascosti da termini originali. È davvero raro trovare in una canzone l’utilizzo di “precipitevolissimevolmente” con una leggiadria simile.
Infine, il connubio perfetto, lo sposalizio, la fusione armonica vera si ha con il duo artistico formato da due anime tanto diverse ma in grado di mescolarsi perfettamente.
Ti ho visto ridere davanti alle disgrazie della gente,
ti ho visto piangere durante la cattura di un serpente.
Non ho pensato ad una ricetta precisa. È nata da sola questa torta, composta di due anime in grado di unirsi: una parte più spigolosa, una frolla con farina di castagne, ed una dolce, una mousse al cioccolato.
Per la frolla, servono 300 g di farina di castagne, 200 g di farina 00, 4 tuorli, 300 g di burro, 200 g di zucchero impalpabile (a velo), un pizzico di sale.
Ho unito e setacciato le due farine al burro, e le ho messe nel frullatore. Ho versato il composto in una terrina, ho unito lo zucchero impalpabile ed ho formato una conca al centro in cui ho versato i 4 tuorli. Ho aggiunto un pizzico di sale ed ho impastato con le mani fino a quando il composto non era elastico. Ho ricoperto con pellicola trasparente e messo in frigo per mezz’ora.
Per la mousse, invece, ho usato 175 g di cioccolato fondente, 250 g di panna da montare, 125 ml di latte intero, 30 g di zucchero impalpabile (a velo).
Ho messo il latte in un tegame, vi ho mischiato lo zucchero al velo, ed ho messo sul fuoco. A parte ho tagliato il cioccolato a pezzetti ed ho messo in una ciotola in cui ho aggiunto il latte caldo, mescolando con la frusta fino a farlo sciogliere e diventare un composto omogeneo. Ho aggiunto la panna montata, e mescolato dal basso verso l’alto, ed ho lasciato in frigo coperto da pellicola trasparente per circa 2 ore.
Ho tolto la frolla dal frigo e l’ho scaldata un po’ con le mani. Ho coperto una teglia con la carta da forno (ma vanno bene anche delle piccole terrine monoporzione) e vi ho sistemato la frolla in modo da ricoprire sia il fondo che i bordi. Ho coperto con carta da forno e ricoperto di fagioli, per evitare che gonfiasse, ed infornato a 180 gradi per circa 10 minuti. Ho tolto i fagioli e la carta da forno superiore, ed ho lasciato cuocere per altri 10 minuti (finché non è dorata la frolla).
Per guarnire, gocce di arance candite, gocce di cioccolato, una arancia bio, 4 cucchiai di zucchero semolato, 4 cucchiai d’acqua.
Ho aggiunto alla mousse le gocce di arancia e di cioccolato, quindi ho usato il composto per riempire la i cestini di frolla. In una padella antiaderente ho caramellato una arancia tagliata a fette con 4 cucchiai di zucchero e 4 di acqua, e l’ho usata come decorazione insieme a qualche goccia di cioccolato ed arancia.
Una ricetta semplice, ma che unisce il sapore delle castagne (la farina del contadino vicino casa vi farà partire a metà dell’opera), con quello della mousse e delle arance. Che dire? Parafrasando la Molinari e Cincotti “Un poco Dottor Jekyll, a little Mister Hyde”.