“Ogni giorno nella Parigi dei primi del Novecento tante briciole di dolci si sentono scartate e rifiutate e vagano sconsolate per la città senza capire il perché della loro triste sorte”
Briciole è il titolo del libro scritto da Lorenzo Naia per la casa editrice “Verbavolant”. Un libro adatto ai bambini, ma anche agli adulti. Ed ai LargoBaleni quasi trentenni che hanno smesso di credere nelle indicazioni sulle età dei libri.
Briciole non è solo un libro. E’ anche un insieme di bellissimi disegni, un glossario per imparare termini francesi, una ricerca nella storia della pasticceria. Così la storia si alterna a rappresentazioni in stile romanticamente burtoniano. E si fonde con altre storie, come quella delle sorelle Tatin che danno il nome alla Tarte Tatin, la torta nata per sbaglio.
La trama di Briciole è molto semplice: un insieme di briciole abbandonate si interroga sulla loro sorte, fino a trovare una soluzione a quella condizione di solitudine. In realtà paradossalmente questa semplicità apparente riesce a veicolare tanti messaggi positivi. Proprio come tante sono le briciole che compongono un dolce: altruismo, fiducia, apertura verso il mondo, uguaglianza. Sono solo alcuni dei temi toccati con leggerezza dalle parole mai casuali ma sempre naturali utilizzate da Lorenzo.
Gli autori del libro
Probabilmente questo deriva dalla storia stessa dello scrittore. Conosciuto sui social come “La Tata Maschio”, conserva nella sua indole quella istintiva capacità di veicolare messaggi positivi. L’ho scoperto con piacere durante uno dei suoi corsi di scrittura creativa durante il Blogging Camp organizzando da Silvia di Trippando.
Un corso che è riuscito ad ispirare oltre che ad insegnare un sacco di cose che non credevo possibili per alunni che sono tutto tranne che bambini. O in fondo è proprio questo il vero insegnamento: siamo tutti un po’ bambini. Siamo tutti un po’ briciole!
A rendere il libro ancora più prezioso ed evocativo sono poi i disegni di Roberta Rossetti. Roberta è un’illustratrice, una creativa e tiene un sacco di corsi. E’ impossibile non amarla dopo aver visto uno dei libri da lei illustrati. Ancora più impossibile se si legge la descrizione che dà di sé sul suo sito e che vi invito a leggere.
Il piatto da abbinare al libro
Briciole di Lorenzo Naia è un libro da leggere sotto le coperte, durante una giornata piovosa. Da sfogliare in un pomeriggio autunnale quando il senso di solitudine ci si avvicina sommesso. Ecco, a questa sensazione riesco ad abbinare solo il mio dolce dell’autunno – la ciambellona alla zucca con gocce di cioccolato – accompagnato ad un tè caldo all’arancia.
Per farlo vi basterà far bollire un bicchiere di latte con circa 350 grammi di zucca grattugiata e due cucchiai di miscela francese (o in alternativa un composto di cannella, chiodi di garofano, zenzero). Fate raffreddare il composto e passatelo col frullatore ad immersione.
In una ciotola sbattete 3 uova, aggiungete il latte alla zucca precedentemente preparato, 350 grammi di farina (io uso quella senza glutine), 300 grammi di zucchero, 100 grammi di olio di semi, una bustina di lievito vanigliato e gocce di cioccolato q.b.
Infornate a 175 gradi in forno statico per circa 40 minuti (fate la prova dello stuzzicadenti per verificare la cottura). Il tempo ideale per dedicarvi alla lettura di briciole, possibilmente a voce alta, anche se siete soli o sole.