Il Natale è quel giorno all’anno in cui un intero branco di LargoBaleni si riunisce in una casa che riesce a risultare piccola, perchè in gran parte occupata con tavoli apparecchiati dalle 09.30 di mattina in modo da ospitare almeno 22 persone, e che viene in seguito riempita da regali, passeggini, pietanze varie e giochi da tavola. Ma procediamo con ordine: vi racconterò il menù del nostro Natale e con questo la nostra giornata.
Antipasti: crostini toscani, pappa al pomodoro, salumi vari, formaggi e mieli, panettone gastronomico salato, insalata russa, olive, peperoncini ripieni al tonno, schiacciata, patatine e salatini.
Il momento dell’antipasto è quello che inizia alle 10.30 e che perdura in varie fasi fino all’arrivo delle prime portate. La sveglia di MammaBalena è alle 6.00, in ritardo di mezz’ora rispetto al solito. Le persone normali sono svegliate dal gallo, ma non si chiedono mai chi svegli il gallo: ecco, ci pensa la MammaBalena. Alle 8.00 c’è la sveglia per tutta la casa, perchè ci sono i regali da scartare. Poi…si inizia a seguire la tabella di marcia sulla preparazione del pranzo; sono troppe le cose da fare e poco il tempo prima dell’arrivo del branco. Alle 10.30 i tavoli sono già apparecchiati e gli antipasti pronti vengono disposti già al loro posto, dato che non c’è più spazio in cucina. E per sbaglio le prime patatine, le prime fette di prosciutto crudo, potrebbero iniziare a cadere nelle fameliche bocche di chi cucina da due almeno due ore!
Una volta preparati gli antipasti ed aver predisposto il pranzo in generale, i compiti in casa si dividono. MammaBalena e BabboBaleno rimangono a forno e fornelli, io passo a gestire il branco che inizia ad arrivare, e che come i pezzi di una partita di tetris devono essere incastrati a misura, ed il FratellinoBaleno (ino solo perchè anagraficamente più piccolo) custodisce il telecomando sorvegliando la televisione. Guai a cambiare canale dai suoi programmi preferiti!
La cosa più bella di questo antipasto? Che viene consumato in piedi, con la casa che inizia ad impiastricciarsi, mentre il continuo scambio di regali rende tutto molto simile al Centro Postale degli elfi in Lapponia.
Primi: lasagne al ragù di NonnaBalena, penne al cinghiale pomodoro ed olive, crepes ricotta e spinaci in bianco (ovvero con mozzarella, besciamella e parmigiano).
Come in ogni casa nel giorno di Natale, dopo gli antipasti le pance sono già quasi del tutto piene. Ma siamo LargoBaleni: un bicchiere di Coca-Cola (Zero per i più audaci ed attenti alla linea) e si ricomincia. Stavolta seduti a tavola, ognuno al posto accuratamente assegnatogli al mattino. Accanto a me, ovviamente, NonnaBalena, che con il suo sguardo attento mi rimprovera se provo a dire “posso averne un po’ meno?”. E’ severamente vietato a Natale rifiutare qualcosa che sia compreso tra i primi, perchè sono i piatti preparati in anticipo e più curati, nonchè tradizionali. E sono un’attenta scelta che riesca ad accontentare un po’ tutti, ma che soprattutto renda tutti protagonisti, come chef, della buona riuscita del pranzo. Intanto si inizia con gli aggiornamenti: in un branco di LargoBaleni siamo così tanti che è difficile tenere il passo con le vite di tutti. Le feste servono per aggiornare tutti delle proprie singole vite. Ed è uno dei momenti più belli del pranzo, perchè è un po’ come riscoprirci ogni volta, sebbene ci conosciamo tutti da anni ed anni.
Secondi: capriolo al forno, salsicce alla brace, tortino di zucca e salmone. Il tutto con un contorto di insalata, patate al forno, e tanto caos.
Il secondo è il momento del caos. C’è chi prova a scappare da tavola, chi si avventa sulle patate, chi corre con i propri regali in mano, chi urla, chi versa del vino rosso a terra, chi si improvvisa cantante. Le scene migliori sono quelle offerte dai bambini che, annoiati dal tempo passato a tavola, cercano di rendere divertente il pomeriggio alle porte. Persino NonnaBalena si alza da tavola per giocare con loro!
Dolci: panettone, pandoro, struffoli, cioccolatini assortiti, babà con la panna.
Il momento dei dolci, alla fine del pranzo, è quello più rilassante. Un branco di LargoBaleni, resi docili dalle pance piene, si districano nelle attività ludiche più variegate. Chi si rilassa sul divano, chi inizia con le prime partite a carte (rigorosamente burraco), chi continua ad aprire pacchi regalo, e chi, come me, preso da uno slancio di vita ed allegria, si getta sul twister. Tutte le attività sono scandite dai dolci. Questa volta davvero classici. Ed arrivati all’orario tipico del the, le 17, si accompagnano agli infusi più strani, di cui sono un estimatore. Quello del giorno, ricevuto in regalo, alla mela e cannella.
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E’ vero, siamo una famiglia particolare. Ma il Natale è davvero il giorno che preferisco all’anno, quello che non cambierei mai e di cui, nonostante sia più o meno lo stesso da più di 20 anni, non riesco a fare a meno. Mi piace svegliarmi presto per aprire i regali e preparare il pranzo. Mi piacciono le chiacchierate, più o meno stupide, che si fanno nella giornata. Mi piace alternare i giochi vari alle telefonate con i membri del branco che sono lontani. Mi piace smettere di pensare per potermi dedicare soltanto al relax ed all’allegria di un clima particolarmente magico. Vi saluto, in questo giorno di Santo Stefano dedicato all’inutile tentativo di digerire il pranzo di ieri, con una citazione di NonnaBalena:
-La vita è come una scatola di cioccolatini.
-Non sai mai quello che ti capita?
-No. Sai che qualsiasi cosa ti possa capitare sarà dolce e buona, se condivisa con i tuoi cari (o, come direi io, con il tuo branco).