A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai.
Una profonda verità. Soprattutto per chi non ha mai il tempo di concedersi due passi spensierati nel centro della propria città, per chi non può prendere un caffè e concedersi il lusso di aggiungere panna e cannella senza l’ossessione delle calorie, per chi prima di spendere due soldi per farsi o fare un regalo sente costantemente il peso sulle spalle delle ore di lavoro che ha faticato per guadagnarseli, quei due soldi.
E’ questa la più grande magia del Natale: che a Natale puoi fare quello che puoi fare sempre. Nessuno aspetta il Natale per praticare sport estremi, o per rivoluzionare la propria vita. Siamo LargoBaleni, non maghi. Siamo le persone di tutti i giorni, quelle persone che alla fin fine sorridono al Natale perchè momento per liberare la fantasia. Come se già non lo facessimo in ogni secondo della nostra vita, ad ogni singola stella cadente, ad ogni soffiata di candele, ad ogni cacca schiacciata, confidando in una fortuna supersonica che ci sconvolga.
Questa mattina ho camminato. Ho preso un caffè macchiato con panna, cannella ed aroma al gingerbread (il classico omino di pan di zenzero) alla Cookiss Bakery, la mia bakery pisana di fiducia, e…mi sono sentito bambino. Senza soldi, con una infinita coda alla Coin ed in qualsiasi altro negozio, con decorazioni orribili (soprattutto quelle sul Ponte di Mezzo, nel centro storico), ma con l’animo leggero. Tanto da indurmi a scrivere la mia lettera di Natale, un po’ in ritardo. Chissà, magari quest’anno Babbo Natale la leggerà:
Caro Babbo, Babbino Caro,
a scriverti questa letterina è un LargoBaleno qualunque. Ma questo tu lo sai, perchè da anni ricevi le mie letterine. Si, sono quello che nel corso del tempo ti ha chiesto: la bambola di Sailor Mars, da sempre la mia preferita a dispetto della troppo protagonista Sailor Moon; l’Allegro Chirurgo, con il quale non avrei comunque mai giocato perchè sono facilmente impressionabile; un set da cucina, per combattere i piatti fritti della NonnaBalena e quelli surgelati di MammaBalena; un computer portatile, per scrivere e scrivere e scrivere.
Me ne rendo conto, sono sempre stato egoista nello scrivere le mie letterine, ma in fondo volevo fare un regalo anche te, permettendoti di fare un buon lavoro e non regalarmi i soliti calzini o le solite felpe, che nel profondo non mi sono mai piaciute.
Anche quest’anno sarò egoista, semplicemente perchè chiederti la pace nel mondo o l’eliminazione dell’inquinamento sarebbe troppo anche per te. Ma sarò meno materialista, o almeno ci proverò.
Caro Babbo, Babbino Caro, non mi considero una cattiva persona, e mi pare evidente che io non sia un Santo, bensì un LargoBaleno, ma sono stato abbastanza buono quest’anno da meritarmi un paio di cose. Innanzitutto vorrei chiederti di potermi concedere un pranzo di Natale senza troppe ripercussioni sulla bilancia. Si badi bene, non è per me, solo che devo fare felice NonnaBalena e mangiare tutte le sue prelibatezze! Poi vorrei chiederti un paio di occhi nuovi: non importa il colore, purchè mi aiutino ad ampliare gli orizzonti e rendere meno sfocato il futuro. Vorrei inoltre arrivare qualche volta alla Lidl e trovare i panini al formaggio, quelli che le persone prima di me finiscono sempre!
Caro Babbo, Babbino Caro,
una cosa ci accomuna. E non è la totale mancanza di addominali, bensì un altruismo smodato. Quello che vorrei chiederti, in realtà, è quello che vorrebbero un po’ tutti: vedere le persone intorno felici. Spero che ci riuscirai. In caso contrario, posso provare a provvedere io, ma ti sarei grato se riuscissi ad eliminare le lunghe code nei negozi, così riesco a comprare qualche regalo!Con affetto,
Il tuo sempre caro LargoBaleno.