In queste giornate casalinghe mi sono dedicato ai libri arretrati, compreso “Pausa caffè: letteratura espressa” che avevo acquistato in occasione del Pisa Book Festival.
Si tratta di un libro tascabile, a cura di Lucia Grassiccia e stampato nel 2016 da Prospero Editore. Il libro si propone come una antologia di racconti brevi, tratti dalle prime tre stagioni dell’omonima rubrica bisettimale pubblicata sul sito di Prospero Editore.
Gli autori dei racconti sono dunque vari, e molto numerosi (se ne contano oltre 20). Non vi copio l’elenco, perché risulterebbe noioso. Diamo merito invece alla curatrice del libro per aver inserito alla fine del testo una piccola biografia per ogni autore, come se facessero parte dei racconti stessi.
Lo scopo del libro
Ogni racconto è proprio come una tazzina di caffè: breve, con un proprio specifico carattere, capace di provocare un immediato senso di godimento. Non è un invito alla lettura veloce, di quelle che fanno scorrere le parole sotto gli occhi senza far arrivare il messaggio del testo al cervello. Ed è dichiarato sin dall’introduzione del libro.
Proporre una lettura durante la vostra pausa caffè non significa assecondare l’arida velocità che vi fa scivolare le giornate sotto il naso, è un tentativo per ricordarvi che sono sufficienti anche pochi minuti al giorno per trovare la bellezza.
Insomma, un libro adatto a chi si ritrova a pensare “non ho mai tempo per leggere”, con la consapevolezza che il tempo migliore è quello qualitativamente ben speso.
Per diventare un diffusore di bellezza, il libro ha proprio la caratteristica di essere universale e versatile. I racconti infatti abbracciano vari generi letterari, e sono individuabili attraverso la tipologia di caffè che rappresentano. I racconti brevi, ad esempio, sono rappresentati dal caffè espresso; quelli erotici dal caffè corretto; quelli noir dal caffè ner; ecc.
Come ogni caffè, ci sarà quello che vi piacerà più degli altri, e quello che gradirete meno. Ma rimane salda l’idea di base: si tratta di buon caffè, preparato a partire dalla macinatura di ottimi chicchi di qualità. La materia prima sono gli splendidi racconti scritti da autori “della nostra epoca”.
Il mio racconto del cuore
Non intendo fare una classifica dei racconti migliori, anche perché la valutazione e totalmente soggettiva e dipende dai generi che più vi piacciono. Posso parlarvi però a titolo di esempio del mio “racconto del cuore”, quella tazzina di caffè che mi è piaciuta più delle altre e che mi ha rapito, lasciandomi un retrogusto amaro in bocca per tutta la giornata.
Si tratta di un racconto di due pagine, dal titolo “Una storia breve” di Julio Monteiro Martins, scrittore brasiliano venuto a mancare da pochi anni a Pisa, la mia città.
E’ un caffè espresso, proprio per la sua brevità. Ed amaro, come consigliano di berlo gli intenditori. Un racconto realistico, forse non autobiografico ma che potrebbe descrivere la storia di molti esseri umani ai giorni nostri. In quelle sole due pagine sono racchiusi temi di primaria importanza, come l’immigrazione, l’insicurezza dei viaggi della speranza, l’ingiustizia del contesto sociale mondiale, l’innocenza che una bambina deve rappresentare ai nostri occhi.
E qui finisce questa breve storia. Non l’ho voluta io così. E’ che certe storie sono proprio brevi, disadorne, non accade quasi niente, e quel poco che accade è proprio ciò che non sarebbe dovuto accadere.
Queste le parole conclusive che racchiudono anche l’essenza di questo libro. Parole che mi hanno fatto ridere, piangere, annuire e dissentire quasi contemporaneamente, nell’arco di un caffè espresso.
La ricetta da abbinare al libro
Ormai lo sapete: i libri food che vi propongo necessitano sempre di qualcosa da mettere sotto i denti. In questo caso, anche di un caffè a seconda dei vostri gusti.
Da abbinare a “Pausa caffè: letteratura espressa” non posso consigliarvi altra ricetta se non quella dei muffin morbidi al caffè senza burro. La peculiarità di questi muffin è che si preparano dosando gli ingredienti con una tazzina da caffè (di normali dimensioni, da considerarsi totalmente piena).
Si parte mescolando gli ingredienti solidi:
- 5 tazzine di farina (la vostra preferita, io ho usato quella senza glutine);
- 1 tazzina e mezzo di zucchero semolato;
- 1 bustina di lievito
Vanno poi uniti, uno alla volta, gli ingredienti liquidi:
- 1 tazzina di caffè espresso (non zuccherato);
- mezza tazzina di olio di semi;
- mezza tazzina di latte;
- 2 uova
Qualora il composto risultasse troppo denso o comunque poco amalgamato, potete aggiungere ancora mezza tazzina di latte. A questo punto non vi resta che riempire i pirottini per 3/4 e metterli in forno statico per circa 20 minuti.
Con queste dosi dovreste riuscire a fare 10 muffin circa. Ovviamente tutto dipende dalla tazzina che usate come dosatore e da quanto riempirete i pirottini. Il risultato è assicurato. Provare per credere!